mercoledì 21 novembre 2012

Quale futuro sognare? Consigli per studenti che hanno un sogno e vogliono realizzarlo

 

Quale studente non è iscritto ad almeno una newsletter di un sito di lavoro sperando che tra le diverse offerte capiti quella adatta a sé? Chi non cerca qui e lì lavoretti per arrotondare un po’ o anche solo non pensa a quello che vorrebbe fare “da grande” terminati gli studi e si chiede come raggiungere il suo obiettivo?

Il legame che gli studenti del nostro tempo hanno con il lavoro è di gran lunga differente rispetto anche solo a quello dei propri genitori, che una volta usciti dall’università o trovavano subito un’occupazione più o meno legata ai loro studi oppure si facevano una grande gavetta e alla fine riuscivano a fare ciò per cui si erano impegnati.

La giovane laureata in Lettere, per esempio, o andava a lavorare in una scuola privata o faceva il durissimo concorso per l’insegnamento nello Stato e dopo averlo superato passava di scuola in scuola fino ad arrivare a lavorare in quella più vicina alla sua residenza. Oggi il problema si pone a priori: per anni non c’è stato modo in Italia di entrare nella scuola, quest’anno fanno un concorso e assegneranno alcuni posti, ma per l’anno prossimo ancora nessuna certezza, anche a causa dell’innalzamento dell’età pensionabile. Insomma, per chi volesse fare l’insegnante la strada è lunga, impervia e deve esserci di certo una bella motivazione alle spalle per riuscire a realizzare il proprio sogno.

In questa situazione inoltre gli studenti devono articolare bene il proprio percorso, perché il post-laurea non è più garantito. Infatti rispetto al passato non solo è aumentato il numero dei laureati, non solo ci troviamo in una situazione di crisi economica per cui molti di quelli che avevano un lavoro oggi lo hanno perso, ma sono cresciute anche le competenze ricercate nei neolaureati, che comprendono alle volte la ben nota richiesta di “Laurea entro i 25 anni con il massimo dei voti e già due o tre anni di esperienza nel settore”.

Per questo spesso non basta più solo laurearsi con un buon voto finale, ma assumono un ruolo centrale tutte le piccole esperienze che durante il percorso universitario possono aiutare ad arricchire il proprio CV, che più è vario meglio è. 
Lavoretti estivi, collaborazioni con l’università, volontariato o servizio civile: tutto fa brodo per rendere il proprio profilo più interessante, ma tutto deve essere anche ben motivato e chiaro, anche i periodi di apparente inattività, che potrebbero nascondere un appeal inaspettato per il posto di lavoro dei propri sogni.

E allora via, agenda alla mano e che si inizi a infittire il programma delle proprie giornate con stage, organizzazioni di eventi, lavoretti part-time e occasionali senza dimenticare di lasciare un numero dignitoso di ore per lo studio. Ma attenzione, è importante avere i certificati di ogni, seppur minima, partecipazione o lavoro, perché altrimenti il rischio è che senza rintracciabilità l’esperienza venga considerata nulla.

Inoltre il proprio CV deve essere redatto utilizzando il formato europeo, il prototipo di curriculum vitae riconosciuto e accettato in tutta Europa, facilmente scaricabile da internet in tutte le lingue dell’UE. È fondamentale che esso sia regolarmente aggiornato ponendo al primo posto l’ultima attività svolta e che non ecceda le 2-3 pagine. Per avere più possibilità di superare il primo screening e accedere al colloquio, è poi necessario preparare un profilo adeguato al posto di lavoro che si vuole ottenere evidenziando solo le attività svolte e le competenze che si ritengono pertinenti per ricoprire il ruolo desiderato.

Il nuovo obiettivo dei laureati della nostra generazione è quindi quello di diventare dinamici, imparare a gestire la complessità delle situazioni ed essere bravi a curare le relazioni, altra chiave fondamentale per riuscire a farsi strada nel mondo del lavoro, tanto che in Germania si parla di Vitamin-B, da Beziehung (ovvero, relazione), perché alle volte è proprio grazie ai propri contatti che si riesce a trovare un lavoro.

Il quadro è chiaro: dagli studenti viene richiesto molto. È anche vero però che oggi ci sono molte più possibilità rispetto a un tempo. Per esempio viaggiare è facile ed economico, per non parlare del fatto che gli studenti possono usufruire di diversi progetti durante il periodo di studio, come l’Erasmus o gli stage all’estero che per molti sono l’occasione di apprendere una lingua straniera, le 150 ore o il tutorato che permettono di acquisire competenze nuove nel comodo ambiente universitario. 

Il mondo del lavoro è quindi sicuramente molto più complesso di una volta, ma gli studenti oggi hanno tutte le carte in regola per entrarvi con quella preparazione e quella mentalità che gli consentiranno di raggiungere i propri obiettivi e anche di realizzare i propri sogni.
Direttamente da Thema.

Nessun commento:

Posta un commento