domenica 14 aprile 2013

La lampada Arco di Achille Castiglioni



In questi giorni mi sono ritrovata a dover scrivere un pezzo in occasione del Salone del mobile di Milano, ovvero la biografia dei fratelli Castiglioni. Dei tre fratelli il più noto è Achille Castiglioni (1918-2002), designer milanese che ha cambiato il significato del disegno industriale e di cui molte opere sono conservate nelle collezioni permanenti di importanti musei di tutto il mondo (un esempio su tutti: il MoMa di New York).
Premetto che non sono una grande esperta di design e che tutto quello che so deriva dal Fuorisalone, dalla sezione dedicata al design del Centre Pompidou di Parigi e dalla mia curiosità per oggetti di forme e colori particolari che mi spinge alla ricerca di mercatini, negozietti e aree dei grandi centri commerciali ad essi dedicate.

Achille Castiglioni però fa un po' caso a sé perché lo conosco da diversi anni grazie alla mia prima coinquilina, che studiava Architettura al Politecnico di Milano. 

Un giorno delle nostre prime settimane in quel di Milano stavamo andando a fare la spesa e lungo la strada, verso il supermercato, abbiamo scoperto un negozio di lampade davvero bello e, stando a quello che lei mi disse, di design. Fra le molte lampade esposte me ne indicò una in particolare: una lampada dallo stelo arcuato con una base di marmo con un buco circolare che lo attraversava. 

Non era la prima volta che vedevo una struttura simile, ma lei disse che quella era la lampada Arco di Achille Castiglioni e che si capiva che era proprio quella e non un'altra, una copia o un'imitazione, per la base di marmo. La mia coinquilina era stata allo Studio museo del designer in piazza Castello con l'Università e lì le avevano spiegato che Castiglioni aveva pensato il foro che attraversa la base di marmo come quell'elemento che consente, infilandoci un bastone, come il manico di una scopa, di spostare facilmente la lampada da un'altra parte. Mi aveva spiegato, inoltre, che quella lampada da terra aveva la particolarità di permettere di avere il punto luce direttamente sopra il tavolo e che quindi era la lampada perfetta per un architetto. 

Oggi, ogni volta che vedo una lampada con la struttura ad arco, penso a Castiglioni e alla questione del copyright, ai suoi disegni industriali che non erano solo il progetto per oggetti, ma per vere e proprie opere d'arte, e, soprattutto, che non vedo l'ora di avere una casa mia per arredarla e porvi anche una lampada come quella.


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