sabato 10 novembre 2012

Perché ascoltare la voce dello scrittore che sopravvive al di là del tempo

 

In questi tempi di crisi in cui l’Europa dubita della propria identità, della propria unità, è compito della cultura ricordarle alcuni fatti imprescindibili. L’Europa rimane un progetto che va interpretato grazie alla cultura. La letteratura è il mezzo più accessibile per superare i dubbi attuali, per riscoprire la nostra identità.
Jean Blot


Quando perdiamo la bussola di fronte a dubbi o difficoltà molto spesso non facciamo altro che ripensare al passato e cercare di ricostruire il nostro percorso per cercare di capire come potrebbe andare avanti la nostra storia. Ognuno, infatti, possiede una propria storia e la sua stessa identità è tenuta insieme dalla capacità di giustificare le proprie scelte precedenti e di argomentare il perché di determinate azioni o reazioni.

Lo stesso discorso può valere anche per l'identità di una nazione o, addirittura, di un intero continente, come l'Europa: è necessario scavare nel passato e nei ricordi, nei racconti e nelle interpretazioni per riuscire ad affrontare una decisione complicata o un periodo difficile.

In quest'ottica, quella letteraria rappresenta una prospettiva privilegiata dalla quale osservare e riosservare la realtà. La voce della scrittore è quasi sempre una voce profondamente calata nel mondo, anche se essa è in grado di sopravvivere al di là di esso, come se fosse fuori dal tempo. 

Questa oltre-temporalità dello scrittore lo rende un ottimo interlocutore in qualunque epoca, perché egli imprime nelle sue parole gli spettri e le potenzialità di un determinato periodo storico, rendendoli immortali.

Sulla scia di questa consapevolezza l'Institut français Milano ha deciso di organizzare la prima edizione del Festival de littérature, che diviene un'occasione per riflettere sul ruolo della letteraturae della scrittura continentale in un'epoca incerta e priva di punti di riferimento come quella attuale.

Mai come oggi risulta essere necessario prendersi un attimo di pausa per riflettere e pensare attentamente alle prossime mosse. Allora perché non ascoltare - oltre alla voce martellante degli economisti che inneggiano alla crisi - anche la voce degli scrittori che si preoccupano da sempre di come fortificare la nostra coscienza di fronte alle difficoltà della vita?

Direttamente da MilanoFree.

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